Campi, colline e bosco nascondono allo sguardo l’urbanizzazione circostante e si estendono su 174 ettari, una superficie abbastanza grande da dare la sensazione di potersi estraniare dalla città, pur essendone così vicino. Filari di pini (e non uno solo come potrebbe far pensare il nome dell’azienda) fiancheggiano la strada bianca di accesso marcando il dorso delle colline su cui pascolano greggi di pecore.
Il torrente Crémera scorre stretto in una valle in cui la vegetazione e la fauna sono quelle tipiche palustri. In questo contesto che identifica in maniera abbastanza caratteristica la campagna romana, prosperano molte specie autoctone di piante e alberi, tra cui una magnifica sughera centenaria, e una fauna selvatica di volpi, cinghiali, fagiani, rapaci e molto altro. Un grande arco scavato nel tufo, purtroppo minacciato dall’erosione ma ancora maestoso, segna il percorso che da Veio, capitale del regno Etrusco, portava a Roma.
Il Parco di Veio circonda l’azienda e offre siti di grande interesse a cominciare dai resti della capitale etrusca presso Isola Farnese. Al Fosso del Piordo, dopo aver superato un vecchio mulino ad acqua che ha funzionato fino al 1950, si incontra la suggestiva cascata della Mola. Nell’area archeologica si possono visitare le più antiche tombe dipinte d’Etruria e il santuario di Portonaccio con il tempio di Minerva, uno dei più venerati dell’antichità.
In quest’area fu anche rinvenuta la famosa statua fittile dell’Apollo di Veio, attribuito allo scultore etrusco Vulca e oggi conservata al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Non c’è solo la presenza degli Etruschi su questo territorio. Di epoca romana è la Villa di Livia, a circa venti minuti in auto. Nel medioevo la via Francigena portava i pellegrini a Roma attraversando queste colline. Interessanti anche i borghi medievali di Campagnano, Formello, Castelnuovo, Magliano Romano, Mazzano Romano, Morlupo, Riano.